domenica 17 maggio 2015

Atalanta - Genoa (1-4) - Highlights - Serie A (17-05-2015)

Atalanta - Genoa 1-4, Falque show e salvezza per i bergamaschi


Apre Pinilla al 18', poi le reti di Pavoletti, Bertolacci e Falque (doppietta) ribaltano il risultato. Nonostante il pesante k.o. i nerazzurri conquistano la certezza della permanenza in Serie A, complice la sconfitta del Cagliari contro il Palermo


Festa per tutti, ma soprattutto una festa di calcio. Per merito del Genoa, che con una ripresa straordinaria continua a sperare nell’Europa League, ora - dopo le sconfitte di ieri di Inter e Sampdoria - ancora più vicina. E sarebbe davvero un peccato se i problemi di licenza Uefa dovessero privare di questo traguardo la squadra di Gasperini, capace di non risentire neanche delle molte assenze. A proposito di obiettivi, raggiunge il suo anche l’Atalanta, con un sentito grazie al Palermo che ha battuto il Cagliari al Sant'Elia. Alla squadra di Reja bastava un punto, ma non è stato necessario, e così giocherà per il quinto anno consecutivo in serie A nonostante un rovinoso, ma ineccepibile, 1-4 interno.

LE SCELTE — Date le rispettive emergenze dovute ad infortuni e squalifiche - Atalanta con più di mezza difesa da ridisegnare, Genoa con l’attacco falcidiato dagli infortuni di Perotti e Niang e l’indisponibilità in extremis anche di Borriello - Reja e Gasperini non avevano chissà quali dubbi da sciogliere: per il 4-3-3 dei nerazzurri preferiti Cherubin a Benalouane e Cigarini a Baselli (prevedibile) e D’Alessandro a Maxi Moralez (meno scontato); Genoa ancora con il 4-3-3 e non il 3-5-2 ipotizzato alla vigilia, visto che la scelta del tecnico alla fine non è caduta su Bergdich, ma sul belga Lestienne, fino a oggi oggetto abbastanza misterioso, per affiancare Pavoletti, da titolare al centro del tridente, e Iago. Dietro, Edenilson largo a sinistra in faccia a D’Alessandro, a fare da ago di bilancia fra difesa a quattro e un più offensivo 3-4-3.

PRIMO TEMPO — Nei primi 45’ meglio il Genoa a livello di gioco, ma paradossalmente Atalanta altrettanto pericolosa, almeno a livello di singole occasioni. Al di là del gol trovato grazie ad un regalo di Burdisso (incomprensibile intervento da pallavolista all’8’, sullo spiovente di Gomez) e conseguente rigore trasformato da Pinilla, la squadra di Reja per due volte è andata di nuovo vicino al gol dopo il pareggio del Genoa, arrivato alla mezzora con l'implacabile colpo di resta di Pavoletti su assist di Bertolacci (Stendardo letteralmente sovrastato): prima con Dramé, lanciato sulla corsa e fermato in uscita da Perin e poi con un sospettissimo fallo da rigore di Roncaglia su D’Alessandro. Ma sarebbe stata una beffa per il Genoa, al di là dell’occasione d’oro avuta proprio prima dell’intervallo, con un colpo di testa di Bertolacci salvato sulla linea da Pinilla.

SECONDO TEMPO — E quando proprio Bertolacci ha deciso di spingere ancora un po’ sull’acceleratore, il Genoa ha messo la freccia e l’Atalanta è praticamente rimasta a guardare: fantastico il numero per firmare il 2-1, con tanto di tunnel allo stordito Cherubin, poi mortificato altre due volte, sempre da Iago, arrivato a quota 13 gol con due fantastici - soprattutto quello del 4-1- sinistri a giro. Dopo quello del centrocampista azzurro, altri due timbri su un secondo tempo stra-dominato e una partita da sintetizzare con un solo messaggio: sarebbe davvero un peccato non poter vedere questo Genoa in Europa.



At-Ge (17-05-2015) di pomeriggiosarabanda

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