domenica 31 maggio 2015

Colorado remix (31-05-2015)

Sofia la Principessa (2) - 10 - Una Sofia di troppo

Sofia la Principessa (2) - 09 - Le invenzioni di Gwen

Sofia la Principessa (2) - 08 - La festa della mamma

Mia and Me (1) - 26 - La fine di un'era


Mia and Me - 26 - La fine di un'era [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 25 - La proposta di Panthea


Mia and Me - 25 - La proposta di Panthea [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 24 - Lacrime di gioia


Mia and Me - 24 - Lacrime di gioia [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 23 - Scelta di campo


Mia and Me - 23 - Scelta di campo [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 22 - Al chiaro di Luna


Mia and Me - 22 - Al chiaro di Luna [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 21 - Controvento


Mia and Me - 21 - Controvento [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 20 - La caverna della verità


Mia and Me - 20 - La caverna della verità [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 19 - Il Pan pifferaio


Mia and Me - 19 - Il Pan pifferaio [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 18 - Re per un giorno


Mia and Me - 18 - Re per un giorno [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 17 - Tutti in ghingheri


Mia and Me - 17 - Tutti in ghingheri [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 16 - La trappola dell'unicorno


Mia and Me - 16 - La trappola dell'unicorno [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 15 - Signorina so tutto io


Mia and Me - 15 - Signorina so tutto io [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 14 - Il bosco avvizzito


Mia and Me - 14 - Il bosco avvizzito [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 13 - L'unicorno del fuoco


Mia and Me - 13 - L'unicorno del fuoco [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 12 - Le manie di Phuddle


Mia and Me - 12 - Le manie di Phuddle [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 11 - Tutto ciò che luccica


Mia and Me - 11 - Tutto ciò che luccica [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 10 - L'albero in fiore


Mia and Me - 10 - L'albero in fiore [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 09 - Gli elfi e il drago


Mia and Me - 09 - Gli elfi e il drago [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 08 - La vacanza di Ziggo


Mia and Me - 08 - La vacanza di Ziggo [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 07 - Speranza in frantumi


Mia and Me - 07 - Speranza in frantumi [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 06 - L'oasi di Onchao


Mia and Me - 06 - L'oasi di Onchao [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 05 - Il figlio dorato


Mia and Me - 05 - Il figlio dorato [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 04 - Il Trumptus perduto


Mia and Me - 04 - Il Trumptus perduto [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 03 - Ricostruzione


Mia and Me - 03 - Ricostruzione [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 02 - La speranza di Centopia


Mia and Me - 02 - La speranza di Centopia [HD] di archimede-thevoice

Mia and Me (1) - 01 - Parlando agli unicorni


Mia and Me - 01 - Parlando agli unicorni [HD] di archimede-thevoice

Le Straordinarie Avventure di Jules Verne - 10 - Giro del mondo


Le Straordinarie Avventure di Jules Verne - 10... di musicandother2014

Le Straordinarie Avventure di Jules Verne - 09 - Carpazi


Le Straordinarie Avventure di Jules Verne - 09... di musicandother2014

Sofia la Principessa (2) - 07 - Re per un giorno

Sofia la Principessa (2) - 06 - Il pozzo dei desideri

Le Straordinarie Avventure di Jules Verne - 08 - Meteora d'oro


Le Straordinarie Avventure di Jules Verne - 08... di musicandother2014

Le Straordinarie Avventure di Jules Verne - 07 - Terre dello Zar


Le Straordinarie Avventure di Jules Verne - 07... di musicandother2014

venerdì 29 maggio 2015

Stanotte al Museo Egizio (28-05-2015)

Alberto Angela ci porta a visitare le sale del rinnovato Museo Egizio di Torino, il più importante al di fuori dell'Egitto, con Stanotte al Museo Egizio, una serata evento in onda questa sera, giovedì 28 maggio, su Rai 1 dalle 21.15. Un giro davvero esclusivo tra teche e reperti, descritti con dovizia non solo da Angela, ma anche dal direttore del Museo, Christian Greco, e da un gruppo di ricercatori che mostreranno anche il certosino lavoro che viene solitamente svolto sui ritrovamenti per indagarne la natura e per ricostruire tracce di vita quotidiana degli antichi Egizi.

La serata si svolge, però, tra divulgazione e intrattenimento grazie alla partecipazione degli Allievi del Teatro Stabile di Torino, che animeranno scene con l’archeologo Schiaparelli o la regina Nefertari, mentre un parterre di ospiti spiegheranno aspetti specifici della storia e della vita egizia. Col navigatore Giovanni Soldini, infatti, si parlerà delle imbarcazionie delle tecniche di navigazione degli Egizi, mentre il matematico Piergiorgio Odifreddi si concentrerà sulla nascita della matematica e della geometria. Con la costumista premio Oscar Gabriella Pescucci si entrerà nelle caratteristiche dell’abbigliamento, mentre con la storica Eva Cantarella si conoscerà meglio l'amore e il sesso all'epoca dei Faraoni. Non poteva mancare la musica, con il Maestro Riccardo Muti che racconterà la straordinaria storia dell’Aida, descritta in musica da Giuseppe Verdi e fatta risuonare nel Museo come ideale colonna sonora della visita - anche per 'riportare' l'opera nei luoghi della sua ambientazione. Non ha voluto mancare neanche il Prof. Umberto Veronesi che spiega come invecchiare bene partendo dall'ideale di vita eterna perseguito dagli Egizi.

Alberto Angela non sarà l'unico narratore: ad aggirarsi per le sale del Museo, infatti, ci sarà anche un "custode" particolare a fare da contraltare narrativo al racconto scientifico. Si tratta di Alessio Boni, volto amato del teatro italiano e noto per le sue tante fiction targate Rai.

Una serata davvero da non perdere, di quelle che riconciliano con la tv generalista.



domenica 24 maggio 2015

Eurovision Song Contest 2015 - La finale (23-05-2015)

La Svezia vince l'Eurovision 2015 di Vienna con Måns Zelmerlöw e la sua Heroes dopo un testa a testa serrato con la Russia di Polina Gagarina, contestatissima fino al sorpasso della nazione scandinava. 365 i voti raccolti dalla Svezia contro i 303 della Russia.

L'Italia parte bene nelle votazioni ma soffre i pochi punti consegnati da alcuni paesi, che non l'hanno inserita nelle top votazioni di 8, 10 e 12 punti; nonostante l'aiuto concreto di altri, che regalano frotte di 12 punti, il piazzamento finale de Il Volo con Grande Amore è il terzo gradino del podio con 292 di punteggio. Ottimo risultato per il nostro Paese, ma visto che si parlava dei tre cantanti come i grandi favoriti di questa edizione un po' di scorno e sconforto rimangono sicuramente, soprattutto visto che sarebbero bastati soli 12 punti in più per sorpassare la sorpresa della Russia.

Un'edizione che ricorderemo per duetti, ballate, meno trash del solito e qualche contestazione e fischio di troppo, tanto da costringere le presentatrici a richiamare all'ordine il pubblico. Ma si sa, l'Eurovision è in fondo un trattato di geopolitica bello e buono mascherato da delizioso baraccone musicale.

Il prossimo Eurovision Song Contest sarà Svezia 2016: appuntamento alla prossima edizione.


giovedì 21 maggio 2015

Juventus - Lazio (2-1) - Finale di Coppa Italia (20-05-2015)

Juve infinita, vince la 10ª Coppa Italia: Matri piega la Lazio ai supplementari


 

I campioni d’Italia rimontano all’Olimpico e s'impongono 2-1: decide l’ex genoano, dopo i gol di Radu e Chiellini in avvio di gara. Doppio palo di Djordjevic


Massimiliano Allegri, presentato il 16 luglio 2014, aveva detto “la Champions è un sogno”. E la sua Juve sta facendo qualcosa di strabiliante: ora non solo la coppa più ambita, tutta la stagione bianconera è una favola sempre più reale. La Juventus, dopo 20 anni, centra il suo terzo “Double” scudetto/Coppa Italia battendo 2-1 la Lazio all’Olimpico. E’ la famosa Decima, quella che Andrea Agnelli chiese espressamente ad Allegri. Che dopo aver sorpassato Conte nella storia del club, ora prova ad avvicinare Marcello Lippi, ultimo tecnico a centrare la doppietta e la Champions (nel 1995/96). Roba da vetrina nobilissima nel museo bianconero.

LA FINALE — E’ stata bella solo a tratti. Ma molto equilibrata ed intensa. Giocata almeno alla pari da una Lazio che è stata una rivale complicatissima, che perde con qualche giustificato rimpianto. Del resto nelle stagioni benedette serve anche una mano degli dei del calcio. Che si manifestano nella parabola biliardesca con cui Filip Djordjevic colpisce un clamoroso doppio palo a supplementari appena iniziati.
Dato alla Dea Fortuna ciò che le spetta, la Juve continua a vincere perché è una squadra fuori dal comune. Con una fiducia nei propri mezzi che forse va anche oltre l’effettivo valore. E anche nelle serate in cui non le riesce molto di ciò che sa fare, resta compatta. Vedere Tavez dopo 112’ farsi tutto il campo per un recupero difensivo spiega parecchie cose. Come gli abbracci post-fischio finale in mezzo al campo, che sembrano quelli tra amici veri.

LAZIO A TUTTA — Pioli sceglie di affrontare la Juve decidendo di svuotare da subito una parte del serbatoio: squadra alta e pressione forsennata. La difesa a tre sta molto vicina ai centrocampisti, con Candreva e Anderson che hanno ampia libertà di movimento. Allegri va col 3-5-2 annunciato, a cui manca come l’aria la capacità dello squalificato Morata di aprire il campo e creare superiorità. Con Llorente lì in mezzo, la manovra è molto più prevedibile.

PALLE FERME — La partita si accende subito col botta e risposta Radu-Chiellini. Il romeno svetta sulla punizione di Cataldi e scavalca Storari, portiere di Coppa. C’è la complicità di Pirlo, che salta a vuoto. Come non è irreprensibile la difesa laziale 7’dopo: sponda di testa di Evra sulla punizione dello stesso Pirlo, Chiellini si inventa la girata dell’immediato 1-1. Primo gol stagionale in bianconero per il Chiello, tirato fuori al momento giusto.

IMPRECISE — Il resto del primo tempo trascorre con tanta intensità a cui si accompagnano molti errori. Parolo sfiora il palo da fuori, Berisha fa la fortuna di chi ha un cardiofrequenzimetro tascabile e lo vuole collaudare rinviando di piede su Tevez senza pagare dazio.

PIU' LAZIO — La finale riparte senza grandi scossoni. La pressione della Lazio cala prevedibilmente di intensità, ma alla Juventus manca il cambio di ritmo nella manovra, che troppo spesso sbatte centralmente sulla difesa a tre da Pioli, in cui svetta un De Vrij formato top club europeo. Pogba viaggia a sprazzi, Pirlo si limita all’ordinario e Marchisio è squalificato. E’ la Lazio a manovrare meglio, accesa dalle fiammate di Anderson e Candreva. Storari, sostanzialmente disoccupato, trema solo nel finale, quando il nuovo entrato Djordjevic gli conclude addosso. Allegri toglie Pogba e il nuovamente insufficiente Llorente per Pereyra e Matri, subito in partita in maniera importante. Altra caratteristica di questa Juve. L’ex Genoa segna subito in fuorigioco millimetrico per l’ultimo brivido dei 93’ regolamentari. Extra time, per la prima volta dal 2009 (quella volta vinse proprio la Lazio, ai rigori).

BUS DE MAX — “Occ, pazienza e bus de cul”. Saggezza romagnola firmata Arrigo Sacchi, secondo cui con queste tre virtù si va lontani nel calcio e nella vita. E la storia dei supplementari gli dà ragione. Prima il doppio, clamoroso palo di Djordjevic col sinistro da urlo, poi la rete di Matri, che ribadisce in rete dopo una conclusione respinta di Tevez. I due cambi, più che mai azzeccati, di Max Allegri. Berisha ci mette del suo con un intervento imperfetto, come Andrea Pirlo, che appena cala il ritmo sale in cattedra col lancio da cui nasce tutto. Pioli ci prova con Keita per De Vrij, ma la Lazio non ne ha più. “Ce ne andiamo a Berlino” canta una Sud dell’Olimpico insolitamente bianconera. Eh sì. E con due trofei già in tasca.


martedì 19 maggio 2015

Eros Ramazzotti - Perfetto (2015)

Eros Ramazzotti - Perfetto (2015)

01 - Alla fine del mondo
02 - Il tempo non sente ragione
03 - Perfetto
04 - Sbandando
05 - Sogno N3
06 - Rosa nata ieri
07 - Vivi e vai
08 - Un'altra estate
09 - L'amore è un modo di vivere
10 - Il viaggio
11 - Tu gelosia
12 - Sei un pensiero speciale
13 - Buon Natale (se vuoi)
14 - Tra vent'anni



Eros Ramazzotti - Perfetto (2015) di musicandother2014

lunedì 18 maggio 2015

Alonzo, Jul - Normal (Integral)


Al-Ju-No di pomeriggiosarabanda

Napoli - Cesena (3-2) - Highlights - Serie A (18-05-2015)

Napoli - Cesena 3-2: doppio Mertens e Gabbiadini decidono al San Paolo


Gli azzurri trovano un successo rocambolesco e ringraziano il belga, scatenato con gol e assist: Benitez resta in scia della Lazio terza a +3. Doppietta per Defrel


Ci pensa Mertens: due gol e un assist per Gabbiadini e il Cesena finisce k.o. 3-2. Gli azzurri di Benitez restano in scia della Lazio, il terzo posto è sempre lì a tre punti e Don Rafè ringrazia il belga, incontenibile per lunghi tratti del match. Il Napoli per le residue speranze Champions, il Cesena per la gloria. La partita del San Paolo si è giocata in un clima particolare: tante famiglie allo stadio, altrettanta contestazione da parte dei settori più caldi del tifo azzurro. Benitez, squalificato e sostituito da Pecchia in panchina, al solito sorprendeva con scelte inedite: Gabbiadini centravanti, per la prima volta dall'inizio, ed ancora Ghoulam a sinistra. Solo panchina per Strinic, ma anche per il Pipita Higuain.

BOTTE E RISPOSTE — La prima occasione, però, è degli ospiti con il solito Brienza bravo tra le linee ad ispirare Carbonero, che tutto solo davanti ad Andujar di testa schiaccia debolmente tra le mani del portiere argentino. I fischi del San Paolo diventavano copiosi. Gli applausi sono tutti per Defrel che al 15' porta avanti i suoi: appoggio di Tabanelli, Koulibaly guarda da lontano e Defrel con il mancino la mette all'angolo basso. Quattro minuti ed il Napoli pareggia: Callejon punta Renzetti che gli contrasta il tiro, clamoroso scivolone di Volta che lascia a Mertens un pallone facile da spingere in rete da due passi. Per il Napoli una iniezione di energia importante in un momento difficile. Il Cesena sbanda a sinistra dove Mertens imperversa: al 21' il belga salta facile Volta e Tabanelli e mette al centro un pallone che Gabbiadini spinge in rete anticipando Kranjc con un movimento da attaccante vero. Un colpo da k.o. che stordisce ma non atterra il Cesena, capace pian piano di risalire la china e farsi rivedere davanti al 39' con un tiro di controbalzo di Brienza non degno delle sue qualità balistiche. I romagnoli non rinunciano a giocare e Defrel fa doppietta nel recupero: Cross da destra di Volta, difesa azzurra schiacciata all'indietro e piatto e vincente dell'attaccante ospite.

MERTENS SHOW — Il pari all'intervallo lasciava presupporre una ripresa ricca di emozioni. Il Napoli logicamente mette pressione al Cesena sin dall'avvio ed al 10' il solito Mertens, imbeccato da Albiol, ha il pallone buono per la doppietta personale ma il suo diagonale termina a lato. Nemmeno un paio di minuti ed ecco il 3-2, sempre opera di Mertens, che sguscia via a sinistra e triangolava con Hamsik. Morbido il tocco a pochi passi da Agliardi e Napoli di nuovo avanti. Le azioni si susseguono: Gabbiadini scalda i guanti di Agliardi con una bomba di sinistro, Brienza rovescia un pallone velenoso che Andujar stenta a trattenere ma che per fortuna del Napoli finisce in angolo. Sull'azione successiva, il fantasista del Cesena si lamenta per un intervento in scivolata di Gabbiadini che Irrati non ritiene di punire con il rigore. Il Napoli prova a chiudere i conti con Hamsik, che cicca un buon pallone in area piccola, il solito Mertens (destro al volo di poco fuori) ed un fendente fuori misura di Ghoulam. Il Cesena non molla fino al termine, ma non trova neppure un'occasione per il pareggio. Onore agli ospiti, ma i tre punti sono del Napoli che continua a sognare la Champions.



Na-Ce (18-05-2015) di pomeriggiosarabanda

Fiorentina - Parma (3-0) - Highlights - Serie A (18-05-2015)

Fiorentina - Parma 3-0: Gonzalo, Gilardino e Salah blindano l'Europa viola


Gara già chiusa nel primo tempo: il difensore argentino segna su punizione di Pasqual, il bomber raddoppia su angolo di Mati Fernandez. Nella ripresa, la rete dell'egiziano. I viola tornano al quinto posto


Vince la Fiorentina, tornando quinta in classifica ed allontanando momentaneamente tensioni e mugugni. Lo fa battendo un Parma piuttosto lontano con la testa dal prato del Franchi. C'era attesa per la reazione dei tifosi viola a quanto accaduto nelle ultime ore, ma la Fiesole quello che doveva dire lo aveva già espresso attraverso un comunicato. Logica quindi, l'ssenza di qualsiasi contestazione. Lo stadio, per la verità con ampi spazi vuoti, applaude la Fiorentina ed i suoi protagonisti. Montella piazza Gilardino al centro dell'attacco confermando la bocciatura di Mario Gomez, ancora in panchina. In mezzo regia affidata a Pizarro, in porta ancora il partente Neto. Donadoni deve rinunciare a Cassani, fermatosi nella rifinitura, e se la gioca con il tridente Varela-Palladino-Ghezzal.

GARA CHIUSA — Al quinto occasionissima proprio per Palladino, servito da Nocerino. Piatto destro svirgolato a due passi da Neto. Ma al tredicesimo la Fiorentina è già in vantaggio. Punizione dalla sinistra di Ilicic, errore di capitan Lucarelli e colpo di testa vincente di Gonzalo Rodriguez. Al gol numero sette in campionato (raggiunto il capocannoniere Babacar). Due minuti dopo Salah si mangia il 2-0 al termine di una bella progressione. Il Parma si scioglie e la Fiorentina colleziona tiri ed occasioni. Il prodigio con cui Mirante toglie dall'angolo il tiro di Pasqual è straordinario. Due minuti più tardi la formazione di Donadoni reagisce. Il solito Palladino impegna Neto, prima che Pasqual allontani. Ma è un fuoco di paglia e la Fiorentina al 31' chiude i conti. Corner di Mati Fernandez, Gilardino stacca sul primo palo e segna il terzo gol (tutti al Franchi) dal suo rientro.

RIPRESA — Più Parma che Fiorentina ad inizio secondo tempo. Palladino ci prova ancora da fuori, Mauri protesta per una trattenuta in area da parte di Ilicic. Nei viola però ci sono calciatori in grado di inventarsi giocate e gol. Uno di questi è Salah: l'egiziano al 57' salta Jorquera in area e di destro piazza nell'angolo lontano. Donadoni soffre e sbuffa, Pepito Rossi applaude dalla tribuna. L'orgoglio del Parma ha fatto scuola e Ghezzal sfiora il 3-1. Il miracolo di Neto con il piede di richiamo gli nega la gioia del gol. Lo stesso Ghezzal poco dopo lascia spazio al giovanissimo Haraslin ('96). Primo cambio viola a tredici dal termine. Fuori l'applauditissimo Salah, dentro Diamanti, che nel finale colpisce la traversa da fuori. La partita ha già detto tutto. Palermo e Chievo, prossimi impegni gigliati, separano la Fiorentina dal quinto posto aritmetico. Il Parma ha decisamente altri problemi. 



Fi-Pa (18-05-2015) di pomeriggiosarabanda

Colorado - Puntata intera (17-05-2015)

Colorado (17-05-2015) - Valeria Graci Panicucci


Colorado (17-05-2015) - Valeria Graci Panicucci di musicandother2014

Colorado (17-05-2015) - Stefano Chiodaroli - Solo tre ipostesi


Colorado (17-05-2015) - Stefano Chiodaroli... di musicandother2014

Colorado (17-05-2015) - Max Pezzali e Fabrizio Casalino


Colorado (17-05-2015) - Max Pezzali e Fabrizio... di musicandother2014

Colorado (17-05-2015) - Milani e De Santis - Sul cubo


Colorado (17-05-2015) - Milani e De Santis... di musicandother2014

Colorado (17-05-2015) - Milani e De Santis - Un rietro a terra esagerato


Colorado (17-05-2015) - Milani e De Santis - Un... di musicandother2014

Colorado (17-05-2015) - Paolo Casiraghi - Joker


Colorado (17-05-2015) - Paolo Casiraghi - Joker di musicandother2014

Colorado (17-05-2015) - Paolo Casiraghi - Suor Nausicaa


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Colorado (17-05-2015) - Paolo Ruffini e Diana Del Bufalo


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Colorado (17-05-2015) - Peppe Iodice - I mitici anni 80


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Colorado (17-05-2015) - Pino e gli Anticorpi - L'apocalisse


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Colorado (17-05-2015) - Raffaele D'Ambrosio - Il Conte Ozio


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Colorado (17-05-2015) - Stefano Chidaroli - La morale e le donne degli altri


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Colorado (17-05-2015) - Gianluca Fubelli - Romolo Prinz


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Colorado (17-05-2015) - Gli Scemifreddi


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Colorado (17-05-2015) - I Panpers - Fedez


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Colorado (17-05-2015) - I Panpers - Omaggio musicale con Diana Del Bufalo


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Colorado (17-05-2015) - I Panpers - Sistema d'allarme improvvisato


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Colorado (17-05-2015) - I Segreti del Segreto


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Colorado (17-05-2015) - Il tassista reazionario e Max Pezzali


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Colorado (17-05-2015) - Max Pezzali - E' venerdì


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Colorado (17-05-2015) - Alberto Farina - Tor Gnoranza


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Colorado (17-05-2015) - Alessandro Bianchi


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Colorado (17-05-2015) - Andrea Pucci - Tra l'ultras e il marito non mettere il dito


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Colorado (17-05-2015) - Barbara Foria - Amicizia tra donna e donna


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Colorado (17-05-2015) - Gabriele Cirilli - Informazioni stradali


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domenica 17 maggio 2015

Roma - Udinese (2-1) - Highlights - Serie A (17-05-2015)

Roma - Udinese 2-1: Torosidis firma la rimonta, Garcia 2° prima del derby


Vantaggio dei friuliani con Perica, pari di Nainggolan servito da Totti. Tante occasioni, un palo e due traverse: ancora Nainggolan, Gulherme su punizione e Holebas


La fatica dice Roma. Rudi Garcia torna secondo in classifica, in una serata da brividi all'Olimpico, in cui l'Udinese fa e disfa. La decide Torosidis al 20' del secondo tempo, con un gol che è una comica ma per la Roma vale oro. Prima e dopo, l'Udinese sembrava padrona del proprio destino, la Roma andava avanti più con la forza dei nervi che con un'idea di gioco precisa. In fondo era stato così anche nel primo tempo. Anche se il gol del vantaggio dell'Udinese, arrivato al minuto 19 del primo tempo, era un gentile omaggio di Manolas: il greco decideva all'improvviso di trasformarsi in un dribblomane sulla bandierina del calcio d'angolo, palla regolarmente persa, Thereau entrava in area, De Sanctis lo ipnotizzava ma nulla poteva sul tap-in di Perica, al primo gol in Serie A.
 
NON E' SUCCESSO NIENTE — A quel punto Totti si rivolge ai compagni: "Non è successo niente, gliene facciamo 4", si legge in un labiale del capitano ripreso dalla tv. Al minuto 44 la prima svolta del match: Allan e Thereau sprecano un contropiede due contro uno, nel capovolgimento di fronte Pjanic serve Totti che pennella un pallone a centro area che Nainggolan non può sbagliare. C'è ancora tempo, al 47' del primo tempo, per una traversa su punizione di Guilherme. Nel secondo tempo al 10' De Sanctis salva di piede su Thereau. Poi si ripete la scena del primo tempo: al 18' Allan solo davanti a De Sanctis decide di cercare il dribbling invece di affondare, due minuti più tardi Widmer e Heurtaux si addormentano in area e Torosidis firma il gol vittoria. C'è ancora spazio per un po' di sofferenza Roma, ma pure per un colpo di tacco gioiello di Nainggolan finito sul palo (36') e una traversa di Holebas (40'), prima dell'ultima occasione dellUdinese con un destro largo di Thereau. La Roma torna sì al secondo posto, ma contro la Lazio servirà ben altro.



Ro-Ud (17-05-2015) di pomeriggiosarabanda

Atalanta - Genoa (1-4) - Highlights - Serie A (17-05-2015)

Atalanta - Genoa 1-4, Falque show e salvezza per i bergamaschi


Apre Pinilla al 18', poi le reti di Pavoletti, Bertolacci e Falque (doppietta) ribaltano il risultato. Nonostante il pesante k.o. i nerazzurri conquistano la certezza della permanenza in Serie A, complice la sconfitta del Cagliari contro il Palermo


Festa per tutti, ma soprattutto una festa di calcio. Per merito del Genoa, che con una ripresa straordinaria continua a sperare nell’Europa League, ora - dopo le sconfitte di ieri di Inter e Sampdoria - ancora più vicina. E sarebbe davvero un peccato se i problemi di licenza Uefa dovessero privare di questo traguardo la squadra di Gasperini, capace di non risentire neanche delle molte assenze. A proposito di obiettivi, raggiunge il suo anche l’Atalanta, con un sentito grazie al Palermo che ha battuto il Cagliari al Sant'Elia. Alla squadra di Reja bastava un punto, ma non è stato necessario, e così giocherà per il quinto anno consecutivo in serie A nonostante un rovinoso, ma ineccepibile, 1-4 interno.

LE SCELTE — Date le rispettive emergenze dovute ad infortuni e squalifiche - Atalanta con più di mezza difesa da ridisegnare, Genoa con l’attacco falcidiato dagli infortuni di Perotti e Niang e l’indisponibilità in extremis anche di Borriello - Reja e Gasperini non avevano chissà quali dubbi da sciogliere: per il 4-3-3 dei nerazzurri preferiti Cherubin a Benalouane e Cigarini a Baselli (prevedibile) e D’Alessandro a Maxi Moralez (meno scontato); Genoa ancora con il 4-3-3 e non il 3-5-2 ipotizzato alla vigilia, visto che la scelta del tecnico alla fine non è caduta su Bergdich, ma sul belga Lestienne, fino a oggi oggetto abbastanza misterioso, per affiancare Pavoletti, da titolare al centro del tridente, e Iago. Dietro, Edenilson largo a sinistra in faccia a D’Alessandro, a fare da ago di bilancia fra difesa a quattro e un più offensivo 3-4-3.

PRIMO TEMPO — Nei primi 45’ meglio il Genoa a livello di gioco, ma paradossalmente Atalanta altrettanto pericolosa, almeno a livello di singole occasioni. Al di là del gol trovato grazie ad un regalo di Burdisso (incomprensibile intervento da pallavolista all’8’, sullo spiovente di Gomez) e conseguente rigore trasformato da Pinilla, la squadra di Reja per due volte è andata di nuovo vicino al gol dopo il pareggio del Genoa, arrivato alla mezzora con l'implacabile colpo di resta di Pavoletti su assist di Bertolacci (Stendardo letteralmente sovrastato): prima con Dramé, lanciato sulla corsa e fermato in uscita da Perin e poi con un sospettissimo fallo da rigore di Roncaglia su D’Alessandro. Ma sarebbe stata una beffa per il Genoa, al di là dell’occasione d’oro avuta proprio prima dell’intervallo, con un colpo di testa di Bertolacci salvato sulla linea da Pinilla.

SECONDO TEMPO — E quando proprio Bertolacci ha deciso di spingere ancora un po’ sull’acceleratore, il Genoa ha messo la freccia e l’Atalanta è praticamente rimasta a guardare: fantastico il numero per firmare il 2-1, con tanto di tunnel allo stordito Cherubin, poi mortificato altre due volte, sempre da Iago, arrivato a quota 13 gol con due fantastici - soprattutto quello del 4-1- sinistri a giro. Dopo quello del centrocampista azzurro, altri due timbri su un secondo tempo stra-dominato e una partita da sintetizzare con un solo messaggio: sarebbe davvero un peccato non poter vedere questo Genoa in Europa.



At-Ge (17-05-2015) di pomeriggiosarabanda

Verona - Empoli (2-1) - Highlights - Serie A (17-05-2015)

Verona - Empoli 2-1, Moras e Sala ribaltano Saponara


Mandorlini torna alla vittoria che mancava dal 26 aprile rimontando sui toscani, al secondo k.o. consecutivo


La sfida dei nervi distesi va al Verona, capace di recuperare il gol preso dopo 5 minuti e poi di battere un buonissimo Empoli. Partita non banale, giocata tra squadre senza problemi di classifica. L’Hellas cerca in tutti i modi di far segnare Toni, secondo nella classifica marcatori a un gol da Tevez. L’operazione non riesce, ma in fondo è un dettaglio: quello che conta è una classifica più che dignitosa.

TUTTI PER LUCA — Tuffo nella nostalgia prima della partita il presidente Setti, accanto a Toni e Mandorlini, premia alcuni reduci dello scudetto di trent’anni fa: oltre al tecnico Bagnoli, sfilano Fontolan, Tricella, Volpati, Fanna e Mascetti. Uno scudetto tira l’altro: nell’intervallo, premiata anche l’Agsm Verona, che ha appena vinto il titolo nel calcio femminile. In risposta alle frasi offensive di Belloli, presidente della Lega dilettanti, le ragazze mostrano uno striscione eloquente: "Noi donne indignate dall’ignoranza: rispettateci". Mandorlini parte con un tridente anomalo: Sala, che può fare tutti i ruoli, sulla destra al posto di Lopez. Sarri tocca invece la difesa: Barba per Tonelli e Zielinski per Croce. Ma il modulo è confermato: l’inossidabile 4-3-1-2. Primo tempo equilibrato: l’Empoli pensa di più, il Verona è più istintivo. Sfida tra caratteri opposti. I ragazzi di Sarri cominciamo meglio e fanno la partita imponendo la loro specialità: il palleggio. Al minuto 6 è già gol: gran palla di Maccarone, che resiste a uno scontro con Moras finito a terra (ma non è fallo), per Saponara che segna da solo davanti a Rafael. L’Hellas non si piange addosso e reagisce subito. Toni gioca la sua personale sfida con Bassi: al 24’ colpisce una traversa con un gran destro dopo un errore di Zielinski, tre minuti dopo arriva il pari: punizione di Obbadi dalla destra, perfetto colpo di testa di Moras che infila il secondo palo. La partita va avanti così, con occasioni distribuite piu’ o meno in parti uguali. Il Verona protesta per un fallo di mani in area di Valdifiori (ma sembra un carambola, da non sanzionare) e sul finire del tempo Toni ci riprova: spettacolare e complicata girata su cross di Hallfredsson, Bassi devia, ma non basta, Barba salva sulla linea.

IL CALO — Caldo e stanchezza cominciano a farsi sentire e nel secondo tempo il ritmo cala. Zielinski al 13’ sfiora il 2-1, poi arriva il gol che decide la partita: un altro preciso cross di Hallfredsson, Bassi smanaccia ma per sua sfortuna il pallone arriva proprio sul destro di Sala. Sarri toglie l’esausto Maccarone per Mchedlidze e butta dentro Verdi per dare più peso in avanti . Si chiude con un gran volo di Rafael su tiro proprio di Verdi da fuori.



Ve-Em (17-05-2015) di pomeriggiosarabanda

Sassuolo - Milan (3-2) - Highlights - Serie A (17-05-2015)

Sassuolo - Milan 3-2: tripletta di Berardi con gol fantasma. E Inzaghi finisce in 9


Gara piena di colpi di scena: dubbi sul vantaggio emiliano (forse la palla non oltrepassa la linea sulla papera di Diego Lopez), Bonaventura e Alex firmano l'illusoria rimonta, poi il centrocampista si fa espellere e Berardi castiga ancora i rossoneri


Dategli il Milan, e lui non tradirà. Il calcio è sport affascinante anche perché ricama storie pazzesche come quella di Domenico Berardi. E in fondo basta poco per raccontarla: quattro gol ai rossoneri lo scorso campionato, tre stavolta. Tutti al Mapei Stadium. L’incubo milanista. E avrebbero potuto essere quattro anche oggi, se l’attaccante del Sassuolo in prestito dalla Juve non avesse fallito la più facile delle occasioni. Comunque, dettagli. A gennaio dell’anno scorso Berardi sancì la fine dell’avventura di Allegri sulla panchina rossonera. Questa volta dà semplicemente la conferma al club di via Aldo Rossi che la figura di Inzaghi non è più proponibile (se mai ci fosse stato ancora qualche dubbio) per la prossima stagione sancendo anche l'aritmetica estromissione del Milan dall'Europa League. La vittoria del Sassuolo (3-2, inutili i gol di Bonaventura e Alex) mette in luce tutti i guai milanisti e, complici alcune decisioni arbitrali sbagliate, fa saltare i nervi a molti tanto che i rossoneri chiudono in 9 per i rossi a Bonaventura e Suso (più quattro ammoniti): il primo di Berardi è un gol fantasma (la palla non sembra essere entrata), il secondo è in millimetrico fuorigioco, l'espulsione di Bonaventura è severa, manca un rigore per fallo di De Jong su Berardi, ma ne avrebbe meritato uno anche El Shaarawy. La cosa migliore sarebbe se il campionato per il Milan si chiudesse qui, senza il rischio di esporsi a ulteriori figuracce, ma occorre tener duro ancora due partite (intanto gli ultrà hanno proseguito nella protesta, decidendo di non presentarsi al Mapei Stadium). Gli applausi ovviamente vanno al Sassuolo, che si conferma bestia nera dei rossoneri (tre vittorie in quattro incroci di campionato) e festeggia davanti al proprio pubblico la salvezza aritmetica conquistata col Cesena la partita precedente.

CONFERME — Inzaghi conferma mediana e tridente, apparsi in confortanti condizioni contro la Roma. Ma se a centrocampo (Poli, De Jong, Van Ginkel) le scelte erano praticamente obbligate dalle assenze, in avanti Pippo ha voluto dare continuità agli stessi uomini che avevano ben figurato contro i giallorossi: quindi Honda e Bonaventura a supporto di Destro, due esterni in grado di garantire i cross di cui Mattia ha bisogno per essere innescato come si deve. Di Francesco invece ha perso Vrsaljko (al suo posto Fontanesi) e ha ritrovato Magnanelli dopo quasi due mesi di stop, ma solo per la panchina: in mezzo al campo si è collocato ancora una volta Missiroli. In avanti il trio Berardi-Zaza-Sansone, che aveva già dimostrato di saper fare molto male ai rossoneri.

NOTTE FONDA — Non è tanto questione di ritmi bassi – con squadre senza obiettivi e quasi 30 gradi ci sta -, quanto di mancanza di idee. Concetto che vale soprattutto per il Milan, incapace di produrre un’azione corale. I rossoneri si affidano quindi ai singoli, in particolar modo a Honda, che conferma di aver ritrovato gamba e spunto (il problema è stato l’infinito blackout invernale). Il giapponese salta l’uomo spesso e volentieri, ma i suoi suggerimenti si perdono in area. Per il resto è abbastanza notte fonda: al Sassuolo è sufficiente attendere l’errore avversario e ripartire, mostrando idee molto più chiare. Anche perché il Milan concede autostrade notevoli, come sul primo gol di Berardi, che va al tiro da oltre venti metri in assoluta libertà. In realtà non si tratta di una conclusione irresistibile, tutt’altro, ma Diego Lopez decide di complicarsi la vita e non trattiene. La palla danza sulla linea e dintorni, e viene subito ripresa dal portiere spagnolo, ma a quel punto Guida ha già assegnato un gol su cui restano delle perplessità. Il numero uno rossonero prosegue la giornata no sul raddoppio di Berardi: invece di andargli incontro e chiudergli lo specchio, arretra fra i pali spalancandogli la porta. Due a zero e abbuffata emiliana all’ora di pranzo, che però porta un po’ di abbiocco: nel giro di un paio di minuti il Milan accorcia con Bonaventura, bravo a inserirsi in area e a concludere di precisione al termine di un’azione personale.

NERVOSISMO — Nella ripresa Inzaghi cambia sistema di gioco: Abate resta negli spogliatoi con un piede dolorante e Pippo passa al 4-2-3-1, inserendo Suso trequartista centrale. Mossa che spinge i rossoneri nella metà campo avversaria, ma che viene vanificata dopo 12 minuti dall’espulsione di Bonaventura (doppio giallo: proteste e fallo di mano). L’ennesimo rosso stagionale per una squadra da tempo ben oltre l’orlo della crisi di nervi. Ed è un peccato perché Alex al 6’ aveva rimesso la sfida in parità, con un colpo di testa in anticipo su Consigli (grandi proteste emiliane per una presunta carica sul portiere). Alla lunga, però, l’uomo in meno si è fatto sentire e gli inserimenti neroverdi sono stati premiati. Al 26’ Berardi si è divorato un gol fatto a un metro da Diego Lopez, che ha allungato la gamba deviando in angolo, e al 33’ ha colpito di nuovo, su appoggio di Zaza, anticipando il portiere rossonero. Il Milan a quel punto si è definitivamente disunito e innervosito. Tanto da restare addirittura in nove all’ultimo minuto di recupero per un rosso a Suso, entrato in malo modo su Magnanelli. Da segnalare solo il ritorno di El Shaarawy, che ha toccato quota 100 presenze in rossonero, dopo uno stop di quattro mesi. Un piccolo sorriso personale nel mare dei tormenti di squadra.



Sa-Mi (17-05-2015) 2 di pomeriggiosarabanda



Sa-Mi (17-05-2015) di pomeriggiosarabanda

Torino - Chievo (2-0) - Highlights - Serie A (17-05-2015)

Torino - Chievo 2-0: doppietta di Maxi Lopez, Ventura torna a sorridere


L'argentino stende gli ex compagni con un colpo di testa e una bellissima azione personale. Ventura può sperare: l'Europa League è ancora possibile


Ci pensa Maxi Lopez. Doppietta dell'argentino e il Torino stende un Chievo troppo timido. Il Torino ha più voglia e più energia nelle gambe, e punge subito con un colpo di testa in tuffo di Martinez quando non è ancora scaduto il primo minuto. Il Chievo, un po' passivo, viene spesso scavalcato sugli esterni, soprattutto a destra dove Vives si muove alle spalle di Biraghi. Il Toro così arriva spesso alla conclusione, senza tuttavia aggiustare la mira o riuscire a superare la selva di gambe in area avversaria. Dopo mezz'ora, all'ennesima incursione di Vives, Maran ridisegna il Chievo con lo stesso 3-5-2 del Toro e riesce a chiudere meglio, anche se è proprio in quei momenti che arrivano le due migliori occasioni granata, due destri improvvisi di Martinez al 32' e al 40' che sfiorano il palo.

MAXI LOPEZ SHOW — È ancora Martinez, ispirato da El Kaddouri, ad aprire la ripresa con destro al volo su cui Bardi si difende in angolo. Ma proprio dal corner, in mischia, arriva la testata vincente di Maxi Lopez a pochi centimetri dalla linea di porta. La reazione del Chievo non c'è, gli ingressi di Botta e Fetfatzidis non danno la scossa, mentre Gaston Silva, con una specie di rinvio da metà campo a spazzare sfiora il gol dell'anno (Bardi attento si salva). Il raddoppio arriva comunque al 24': Maxi Lopez, ancora lui, scappa in campo aperto, di forza, a Cesar e infila Bardi in diagonale. E poi ancora sempre e solo Toro, che sfiora più volte il tris (annullato al 38' a Maksimovic per precedente fuorigioco di Maxi Lopez), mentre il Chievo non punge mai. I granata salgono a 51 punti in classifica, rafforzano il 9° posto e possono sperare: la qualificazione in Europa League è ancora aritmeticamente possibile.



To-Ch (17-05-2015) di pomeriggiosarabanda

Cagliari - Palermo (0-1) - Highlights - Serie A (17-05-2015)

Cagliari - Palermo 0-1: decide Vazquez, sardi in serie B dopo 11 anni


I rosanero passano al Sant'Elia grazie a un gol dell'italo-argentino dopo 9'. I rossoblù retrocedono aritmeticamente con due giornate di anticipo: il pubblico contesta


Vazquez-gol e il Palermo si regala la copertina di giornata. Vince a Cagliari e spinge in Serie B il Cagliari. In fondo ad una gara a tratti pure piacevole, i sardi firmano la resa dopo 11 anni di A. E finisce pure con l’aperta contestazione dei tifosi, depressi per l’amara retrocessione: fischi e cori perfino irridenti, nel mirino i giocatori e anche il presidente rossoblù Giulini.

VAZQUEZ SPIETATO — Partita piacevole al San’Elia, davanti a 5mila spettatori. Azione in velocità al 4’ del Cagliari, palla in mezzo di Farias e conclusione finale d’interno destro di Mpoku finita di poco a lato alla destra di Sorrentino. Poi il Palermo si ritrova inaspettatamente in vantaggio: un regalo Rossettini, che tenta di respingere un cross di Quaison di tacco, con l’effetto però di servire il pallone a Vazquez, abile a trovare di sinistro l’angolino giusto. I rossoblù si scuotono e vanno vicinissimi al pareggio con Cop lanciato da Mpoku: è Sorrentino in uscita a stoppare l’attaccante croato sul più bello. La partita decolla e i siciliani giocano a viso aperto: non a caso potrebbero raddoppiare con Belotti al 15’, illuminato da Vazquez, eppure la conclusione del vice Dybala è respinta da Brkic. Schemi saltati: ad ogni affondo le due squadre possono lasciare il segno. Il terzo assist al bacio di Mpoku, stavolta, finisce sugli sciagurati piedi di Avelar. Che si ritrova tutto solo in area, tirando poi a lato nel peggiore dei modi.

ALL’ATTACCO — Nella ripresa i sardi le provano tutte per tirarsi su. Ma l’imprecisione e la stanchezza finiscono col pregiudicare ogni buona intenzione. Ekdal ci prova al 15’ con un sinistro che sfiora il palo, risponde il Palermo con Quaison (avanzato da Iachini sulla trequarti), la cui conclusione da ottima posizione al 29’ è debole (bello l’assist di Belotti nell’occasione). Ancora tentativi per Cop, ma niente da fare. Finisce nel peggiore dei modi: i rossoblù non approfittano del k.o. interno dell’Atalanta e firmano la resa definitiva. E’ Serie B con due giornate d’anticipo. La sentenza più amara nei titoli di coda di un campionato pieno di errori e occasioni sprecate.



Ca-Pa (17-05-2015) di pomeriggiosarabanda

Sampdoria - Lazio (0-1) - Highlights - Serie A (16-05-2015)

Sampdoria-Lazio 0-1, Gentiletti riporta i biancocelesti al secondo posto.

Una rete fortunosa del difensore decide al 54' la sfida contro i blucerchiati, che creano tanto ma sprecano due clamorose occasioni con Obiang ed Eto'o.

 

Vince la Lazio, che accelera nella sua corsa al secondo posto grazie al protagonista meno atteso: Santiago Gentiletti. Il difensore argentino che proprio all'esordio in campionato al Ferraris, contro il Genoa, si era infortunato gravemente ad un ginocchio, rientra a sorpresa e si trasforma in goleador spietato. La Sampdoria subisce la seconda sconfitta casalinga della stagione e spreca la chance per un allungo decisivo sull'Inter nella corsa ad un posto in Europa League.

Che occasioni — Pressing e tattica, per gran parte del primo tempo a dominare sono le scelte dei due tecnici e la loro filosofia di gioco. Il ritmo è intenso, le occasioni, però, non esistono. Eto'o e Parolo si ritrovano due palle invitanti ma solo per rimpalli fortunati. Romagnoli, al 31', neutralizza un guizzo di Anderson, ma il finale, con le squadre più allungate, vede una Sampdoria pericolosissima, prima con Soriano, 32', liberato da un'intuizione di Muriel, poi è Gentiletti a sfiorare l'autogol per interrompere una triangolazione Eto'o-Muriel. Quindi, al 42' Obiang a spreca la chance migliore, su assist di De Silvestri, calciando alto da ottima posizione. L'errore più grave, però, è quello di Eto, al 3' del secondo tempo, lanciato in contropiede da Soriano ma incapace di centrare la porta.

Decide Gentiletti — Il gol così lo trova la Lazio. È decisivo un calcio d'angolo al 9', Ciani non riesce a concludere in mischia ma dietro di lui c'è Gentiletti, che praticamente si vede carambolare la palla addosso e batte Viviano. La Sampdoria accusa il colpo, la Lazio, invece, si esalta andando vicina al 2-0 con Candreva e Lulic, di poco imprecisi, e con un contropiede perfetto che, al 29', libera Djordjevic in area. Rizzo, però, salva con un recupero prodigioso. La Sampdoria invece non ha più la forza per reagire.


Highlights 1


Sa-La (16-05-2015) di pomeriggiosarabanda


Highlights 2


Sa-La (16-05-2015) 2 di pomeriggiosarabanda

sabato 16 maggio 2015

Inter - Juventus (1-2) - Highlights - Serie A (16-05-2015)


L’Europa può attendere. Quella della Juve, messa in pausa in attesa della finale di Champions League battendo 2-1 l’Inter. E quella nerazzurra, ora lontana, lontanissima, appesa alla speranza se non alla matematica dopo l’ennesima occasione persa. “Gli stimoli ci devono essere”, aveva dichiarato Allegri, poi però aveva lasciato a casa Buffon, Vidal, Pirlo, Tevez e Chiellini. L’Inter, a caccia di punti per l’Europa League e occasioni di riscatto davanti ai suoi tifosi, di stimoli ne ha sicuramente di più di una squadra proiettata alle finali di Roma e Berlino, e per quasi un tempo ha giocato una gara quasi perfetta: al 42’ il rigore di Marchisio spezza l’incantesimo, ripresa con uno stanco equilibrio rotto dalla papera di Handanovic che regala il gol del 2-1 a Morata, nuovamente protagonista, e tanti fischi all’Inter.

MEGLIO I NERAZZURRI — Padroni di casa in formazione annunciata, Allegri decide che Pogba dovrà pure recuperare minuti dopo l’infortunio, ma non c’è tutta questa fretta, e lo mette in panchina: alla destra di Marchisio c’è Romulo, Sturaro passa a sinistra. Moduli speculari: Mancini sulla trequarti rilancia Shaqiri, al posto dello squalificato Hernanes, Allegri si affida a Pereyra. Soprattutto, c’è il talismano Icardi davanti, e un Palacio in gran forma: l’argentino più giovane impegna Storari dopo appena 2’, ne passano altrettanti e Shaqiri manda alto, al 9’ il bell’avvio dell’Inter porta i suoi frutti: angolo battuto corto, Medel tocca lateralmente per Brozovic, destro e palla in rete. Non sua: sul tiro c’è il tocco, netto, di Icardi, che si prende l’ennesimo gol contro la Juventus. La squadra di Allegri si vede solamente a metà tempo, prima con un cross di Lichtsteiner, poi con uno spunto in contropiede di Morata, deviato sull’esterno della rete da Handanovic. I nerazzurri tengono la squadra corta, pressano, creano occasioni, e quando c’è da entrare decisi non si tirano indietro. Palacio mette paura a Storari con un paio di cross, al 39’ da una sua combinazione con Icardi arriva la palla buona per Shaqiri: sinistro, incrocio dei pali, Brozovic riprende e mette in rete, il guardalinee resta fermo, con la bandierina alzata. E’ il segnale della riscossa bianconera: Matri parte in velocità seminando Vidic, che tenta la scivolata disperata, è rigore e giallo, con i bianconeri che chiedono il rosso diretto. Marchisio spiazza il pararigori Handanovic, e partono i primi fischi dei tifosi nerazzurri, a tre minuti dall’intervallo.

BEFFA FINALE — Nella ripresa la bella Inter non c’è più: paga lo sforzo e accusa il colpo subito, alla Juve il pari in rimonta può star bene, e ogni tanto Morata scappa verso la porta avversaria, per cercare il colpo del k.o. Allegri richiama Lichtsteiner per Ogbonna: si passa alla difesa a tre con Barzagli a destra, come a dire che va bene anche così, poi tocca a Pogba, fischiatissimo. Gioca pochi minuti il campione francese, e in quei minuti succede tutto: Icardi sbaglia un comodo colpo di testa dal centro dell’area, ha appena finito di disperarsi che Morata trova il 2-1, calciando da fuori una respinta della difesa, sul corpo di Handanovic, che non appare per niente reattivo. Strepitoso invece il riflesso del collega che di solito guarda le partite dalla panchina: destro di prima intenzione di Icardi, Storari sembra battuto, invece riesce a metterci la mano, salvando un successo che servirà poco a una squadra che si sta giocando il triplete, ma peserà tanto per la rincorsa europea dell’Inter. Che nel finale rischia di incassare anche il terzo gol, per un colpo di testa del solito Morata, che, di questi tempi, come tocca palla la rende pericolosa: peccato che sia squalificato per la Coppa Italia, per Allegri che non lo avrà, e per Mancini che avrebbe preferito non trovarselo contro fino alla fine.


Highlights 1


In-Ju (16-05-2015) di pomeriggiosarabanda


Highlights 2


In-Ju (16-05-2015) 2 di pomeriggiosarabanda


Highlights 3


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Amici - (16-05-2015) - SESTO SERALE - Puntata Intera

Amici 16 maggio 2015, sesta puntata: Luca è stato eliminato. Rimangono gli ultimi sei concorrenti in gara.


00.06 – Dopo l’esibizione di Luca e di Klaudia i professori e i giudici sono chiamati a votare. A lasciare la gara è il cantante della Squadra Blu Luca. Sabrina Ferilli lo saluta in lacrime: “Ha fatto un bel percorso, è stato coraggioso”. Loredana Bertè gli dice invece che “è solo l’inizio. Ti inviterò a fare un duetto nel mio prossimo disco di inediti”.

23.50 - I Blu vincono la seconda manche. I ragazzi nominano Valentina e i professori Klaudia; i professori della squadra Bianca fanno rientrare in gara Valentina. Klaudia è al ballottaggio.

23.41 – Per l’ultima prova Elisa fa cantare Stash; Emma risponde con l’esibizione singola ballo di Klaudia. Loredana vota Blu, ma Sabrina e Francesco votano Bianchi.

23.30 – Per la quarta prova Emma fa cantare Valentina; Elisa risponde con il ballo singolo di Giorgio. Sabrina vota Valentina, così come Francesco Renga.

23.18 – Per la terza prova Emma schiera il duetto con il direttore artistico e si esibisce insieme a Mattia; Elisa invece fa esibire Stash con J-Ax: “Io sono sempre amico di Maria. Finalmente ho conosciuto la bionda dopo la verde…”.

23.00 – Per la seconda prova Emma schiera Klaudia ed Elisa risponde con Virginia. Francesco Renga dà il voto a Virginia così come Loredana Bertè.

22.47 – Con una cover dei Nirvana si esibiscono i The Kolors. Emma risponde con il duetto con ospite: Briga con Antonello Venditti. Francesco Renga dà il voto ai Blu, a Sabrina è piaciuta invece l’esibizione di Briga, Loredana Bertè vota i “Kolors tutta la vita”.

22.39 – Inizia la seconda manche. Mentre Elisa tenta di schierare Stash Virginia Raffaele/Giorgia Maura fa irruzione in studio munita di megafono.

22.32 - I Bianchi vincono la prima manche. Emma fa il nome di Luca, i ragazzi nominano Virginia e i professori Giorgio. Elisa fa rientrare in squadra Virginia i professori salvano Giorgio. Luca va al ballottaggio.

22.25 – Quinta prova. Elisa schiera Luca con “Happy”, Emma risponde con Briga e “L’amore è qua”. Anche per Mattia è pronto il disco che sarà disponibile dal 19 maggio. Loredana vota Blu, Sabrina e Francesco votano Bianco.

22.11 – Per la quarta prova Emma schiera l’esibizione singola canto di Valentina. Elisa risponde con l’esibizione singola ballo con Giorgio. Dopo l’ennesima discussione su appunti, critiche e consigli talvolta mal digeriti o non apprezzati Sabrina Ferilli e Francesco Renga danno il punto a Valentina.
Emma schiera Klaudia; Elisa risponde con l’esibizione di Stash e The Kolors. “A proposito dei The Kolors è pronto il loro disco, uscirà il 19 maggio” annuncia Maria De Filippi. Il giudizio dei giudici è segreto, la De Filippi ha chiesto a Sabrina che ha dato il punto ai Blu.

21.57 – Finalmente si esce da una discussione infinita che rischiava di degenerare anche dopo l’intervento di Luca che polemizza sulla scelta di Briga. Entra in studio il quarto giudice, Stefano Accorsi.
Nella discussione intervengono anche Renga e Sabrina Ferilli, Emma spiega anche che la canzone non è stata preparata perché era stato espressamente chiesto di mantenere la tonalità originale. La Bertè continua a dire che Briga meriterebbe una penalità e alla fine il cantante dei Bianchi arriva a dirle: “Va bè mi tolga tre punti dalla patente…”. Poi finalmente a Luca viene data la possibilità di cantare. Loredana dà il punto a Luca e lo stesso fa Francesco Renga.
Briga d’accordo con Emma ha deciso di non preparare il brano che gli è stato assegnato. “Non mi sembra corretto assegnarmi un brano totalmente distante dalla mia visione artistica” dice Mattia iniziando la solita polemica con il giudice. “Assegnarmi un brano che va contro di me è normale, lei ha sempre sparato a zero su di me, dando giudizi affrettati…” dice Briga e la Bertè risponde: “Sei troppo strafottente e arrogante, hai la faccia da schiaffi. Io non lo so che ci stai a fare qua dentro…”.

21.37 – Emma non può schierare nulla perché esce la prova giudice di Loredana Bertè che in settimana aveva assegnato un pezzo di Caparezza a Briga, “Sono fuori dal tunnel”: “Volevo spiegare a Briga che si possono raggiungere le massa senza scadere in concetti sfacciatamente commerciali” ha detto la Bertè che invece per Luca ha scelto Prince e la sua “Purple rain”.

21.25 – Inizia la prima manche Elisa decide di cominciare la gara con la sfida Blu vs Bianchi ovvero tre canzoni sue contro tre canzoni di Emma. Alla fine le due coach hanno cantato insieme due stralci delle loro canzoni. Sia Sabrina Ferilli che Loredana Bertè hanno preferito i Blu.

21.16 – Come sempre si comincia da “chi inizia”. A giudicare le due coach è l’attore e regista Edoardo Leo che farà un provino di “smorfie”: Emma ed Elisa dovranno copiare le espressioni di alcuni bambini. La prova viene vinta da Elisa.

21.12 – Inizia la sesta puntata del serale di Amici. In studio entrano le due squadre seguite dai tre giudici.



The Voice of Italy 2015 - 12a puntata - Live 3 (15-05-2015)

The Voice 2015, ecco i nomi degli 8 semifinalisti che si scontreranno nella puntata del 19 maggio 2015:

#TEAMNOEMI: Thomas Cheval, Keeniatta
#TEAMFACH: Fabio Curto, Sarah Jane Olog
#TEAMJAX: Sara Vita Felline, Carola Campagna
#TEAMPELÙ: Roberta Carrese, Ira Green


Riepilogo della puntata del 15 maggio 2015

0.04 Chi uscirà? Pelù saluta Giacomo Voli e Daria Biancardi della precedente edizione che sono tra gli spettatori. Quindi l'esito del televoto che manda avanti Roberta. Pelù: "E' un momentaccio, ognuno avrebbe da dire ancora tanto nel programma. Ho una regola da tre stagioni, chi ho salvato precedentemente non lo risalvo. Ho già salvato Marco, stavolta salvo Ira". Marco simpaticamente manda a quel paese il suo coach: è fuori. Piero lo rassicura: "Lavorerò ancora con te, sei perfetto anche per i musical". Fine della puntata, la prossima sarà eccezionalmente di martedì (per evitare la finale di Coppa Italia su Rai1) con gli 8 semifinalisti che presenteranno i loro inediti.

23.58 Marco De Vincentiis canta Polvere. Brano di nicchia e poco conosciuto dal pubblico generalista, lui molto teatrale e punk. Piero: "Un uomo di spettacolo, è veramente bravo, il palco è roba sua". Noemi gli chiede se fa parte di una band, lui conferma e aggiunge che presto uscirà un concept album.

23.47 Roberta Carrese in Angie. Dietro lei ballerine in pose sexy, atmosfera da night club. La voce c'è, l'espressività e la presenza sul palco anche. Lacrime di lei nel finale. Piero: "Ci ha creduto di brutto e l'ha cantata con un'anima... Ha iniziato il programma da timida e ora sta esplodendo e piace a un pubblico trasversale". J-Ax distratto dalle vetrine della coreografia: "Mi è venuta in mente Amsterdam!".

23.37 Ira Green in Vita spericolata. Partenza soft, poi l'inevitabile crescendo rock e urla a go go, esibizione decisamente credibile. J-Ax: "Sono un suo fan, ho anche timore di lei. Una rivelazione, ha dato una veste nuova e adatta al pezzo". Noemi: "Versione punk-rock, ottima". Francesco: "E' una cantante post-atomica, ha più cose dentro di sé, le tante cifre stilistiche sono la sua forza". Roby: "E' timida, ha mille insicurezze ma tira fuori tutta questa aggressività". Piero: "Performance perfetta".

23.33 Per il Team Pelù in campo Ira Green (codice 1), Roberta Carrese (2), Marco De Vincentiis (3). E il medley con il loro coach è inevitabilmente rock. Si scatenano anche Maccio Capatonda e Herbert Ballerina, seduti nel pubblico.

23.22 J-Ax cita gli italiani emigrati in America e Frank Sinatra. Quindi lascia il palco all’attore americano Robert John Davi, il temutissimo Franz Sanchez nemico di James Bond nel film 007 – Vendetta privata, che prova a parlare in italiano (va apprezzato lo sforzo) e propone un medley dedicato proprio a Sinatra, assistito anche da alcuni concorrenti. Bel momento musicale! Federico, dopo i complimenti dell'ospite per la sua camicia rossa, va in "tilt" e chiama la "webroom" "webcam". Valentina mostra i telfie, compreso quello di suor Cristina! E J-Ax si toglie un sassolino dalle scarpe: "A chi dice che The Voice non combina nulla lei ha ottenuto il disco d'oro in Francia".

23.16 Chi uscirà? Il televoto garantisce la semifinale a Fabio. Sulle "superstiti" Roby dice: "Due talenti diversi tra loro e straordinari. Chiunque andrà via avrà un futuro... resta Sarah". Fuori Chiara. E Francesco promette a Chiara di dare visibilità a un suo pezzo.

22.58 Fabio Curto in Incomplete. Francesco reclama il pianoforte che non è sul palco. Nell'attesa Pelù ricorda B.B.King morto oggi. Nuovo "telfie" lanciato da J-Ax (gli spettatori a casa possono scattare una foto davanti allo schermo "assieme" ai coach e al conduttore rimasti "immobili" per lo scatto). Quindi l'esibizione del cantante che grazie al timbro caldo convince soprattutto nel finale. Francesco: "Lui ha addirittura un fan club in Messico".

22.53 Sarah Jane Olog in Roar. Ed è subito esplosione di vocalità e grinta, altra performance impeccabile. Francesco: "Lei non voleva cantare questa canzone ma ha collaborato con noi e abbiamo tirato fuori un'esibizione della Madonna!". Roby: "E' sempre stata una regina, precisione e bravura incredibili, da stasera è imperatrice".

22.45 Chiara Dello Iacovo voleva fare il teatro-canzone ed è accontentata con Ti regalerò una rosa. All'inizio declama le parole del brano, poi parte la base ma lei continua quasi esclusivamente a recitare. Per un programma che si chiama The Voice è un "problema"... J-Ax: "Cristicchi è un artista molto complicato, lei ha portato il teatro-canzone di Gaber sul palco, per me è stato bellissimo". E Russo rivela che Studentessa universitaria di Cristicchi era dedicata a Valentina Correani! Roby: "Personalissima interpretazione, abbiamo assistito a qualcosa di esclusivo, lei ha reso questo brano originale". Francesco: "Abbiamo rotto le regole dei talent con questa esibizione".

22.39 Team Fach, tocca a Chiara Dello Iacovo (codice 1), Sarah Jane Olog (2), Fabio Curto (3). Medley per loro 3 sulle note dei Pooh (Roby si scatena con gli acuti ma prova a cantare anche il figlio...).

22.24 Chi uscirà? Valentina Correani legge i tweet e Noemi spera che ce ne sia qualcuno sul suo look (nell'attesa si fa i complimenti da sola). Percentuali ravvicinate, il più televotato è Thomas. Noemi: "Tutti e due fortunati ad arrivare fino a qua, si sono fatti sentire da un ampio pubblico e spero che possano andare avanti, ci sarò sempre per loro e per gli altri. Non posso rinunciare a una persona che per me è tanto carisma, tanta personalità... alla mia diva". Fuori Andrea.

22.19 Thomas Cheval in Il regalo più grande. Esibizione decisamente moscia, sembra un'interminabile cantilena, leggera ripresa solo nel finale ma è tardi. Noemi: "Non ha l'età per guidare perché ha solo 17 anni ma è una macchina da guerra, è la mia speranza per il futuro". Roby: "Grazie all'elasticità vocale ha fatto bene questo brano".

22.15 Keeniatta canta Love on top. E dà una nuova prova del suo talento cantando in cima a una scalinata e poi scendendo per le scale mentre i ballerini la accompagnano. Voce e presenza scenica! Scatenato come sempre il compagno della cantante. Noemi: "E' una vera diva".

22.07 Andrea Orchi propone al pianoforte The blower's daughter. Versione molto intimistica ma la voce lo tradisce nelle parti alte. Pelù: "Ho limonato con me stesso, grandissima voce quella di Andrea". Francesco: "Questo è talento, Roby ha cacciato il primo urlo della serata". J-Ax: "Non si definisca un musicista intimista, è troppo bravo per darsi questa definizione". Noemi: "Mi ha molto emozionato, ci ha rinchiuso nella sua energia". E lui dedica (ma solo su richiesta forzata di Noemi) il brano alla sua ragazza.

22.00 Si passa al Team Noemi con Andrea Orchi (codice 1), Keeniatta (2), Thomas Cheval (3). Medley sui Beatles (si aggiunge la "rossa").

21.53 Chi uscirà? Il televoto (percentuali vicinissime per tutti e tre) premia Sara che accede direttamente alla semifinale di martedì (non mercoledì) prossimo. J-Ax sugli altri due: "Entrambi hanno fatto un'esibizione perfetta, decido solamente in base a chi non è mai stato salvato prima. Maurizio, resteremo in contatto...". Lui è eliminato, salvata Carola.

21.44 Carola Campagna in Beautiful. Mentre canta fa manicure, prova scarpe, si aggiusta i capelli, cambia abito grazie al supporto delle ballerine: riesce a mantenere la concentrazione e non sbaglia neanche stavolta, la voce c'è eccome. Roby: "E' un avversario da battere, sono un suo fan vero perché lei è già una star anche se ha solo 18 anni". Francesco: "La preferisco più nella versione 2015 rispetto a una cantante classica". J-Ax: "E' cresciuta veramente, è diventata maggiorenne durante The Voice ed è migliorata come performer".

21.38 Maurizio Di Cesare in Umbrella con un nuovo arrangiamento. Dietro lui ballerine in abiti succinti e una mini scalinata. Lui parte basso, poi esplode. Noemi: "Questa settimana ha perso il suo orologio. Roby, regalagli un braccialetto!". Pelù: "Sembrava un ombrellone per come l'ha cantata. Ci servirà per proteggerci dalle riforme scolastiche campate in aria di questo Governo?". J-Ax: "Può cantare di tutto, riesce a fare sua ogni canzone e fa parlare solo il suo talento".

21.31 Sara Vita Felline canta Gianna di Rino Gaetano, amatissimo da J-Ax. Atmosfera da cartone animato, ricreata l'estate e lei, circondata da ballerini a petto nudo, se la cava più sul lato dell'interpretazione. Francesco rapito dall'"apertura alare" di Pelù (lo spacco al suo vestito). J-Ax: "Freschezza ed energia dovuta all'età e al Salento, Sara ha spaccato, sono fiero".

21.27 Si parte con il team J-Ax. Si sfidano Sara Vita Felline (codice 1), Maurizio Di Cesare (2), Carola Campagna (3). Omaggio dei tre ai No Doubt... e J-Ax si inserisce con parti rap.

21.14 Partita la diretta con i due conduttori che ricordano il meccanismo di gara e le modalità per commentare sui social e per televotare. Filmato con i concorrenti che si giocano la semifinale. Russo chiama J-Ax ma entra Pelù... poi arriva davvero il rapper. Quindi è la volta di Noemi e dei Facchinetti.


The Voice 2015, i 12 concorrenti in gara e i 4 coach

I team del terzo live:
TEAM FACH: Fabio Curto (nato ad Acri, Cosenza, vive a Bologna), Chiara Dello Iacovo (nata a Savigliano Cuneo, vive ad Asti), Sarah Jane Olog (nata a Rimini vive a Roma).
TEAM NOEMI: Thomas Cheval (Ferrara), Keeniatta (Desirie Beverly Baird nata in Sudafrica a Germiston, vive a Ischia, Napoli), Andrea Orchi (Roma).
TEAM J-AX: Carola Campagna (Triuggio, Monza Brianza), Maurizio Di Cesare (Cagliari), Sara Vita Felline (Matino, Lecce).
TEAM PELÙ: Roberta Carrese (Venafro, Isernia), Marco De Vincentiis (nato a Napoli, vive a Roma), Ira Green (Arianna Carpentieri di Villaricca, Napoli).



venerdì 15 maggio 2015

Laura Pausini in "Stasera Laura" (Ho creduto in un sogno)

LA PAUSINI IN CONCERTO DA TAORMINA FESTEGGIA I 20 ANNI DI CARRIERA

Per la prima volta in tv con uno show tutto suo

Laura Pausini nel 2006 è stata la prima cantante italiana ad aver vinto un Grammy Award; nel 2007 è stata la prima donna al mondo che si è esibita nel gremito stadio di San Siro a Milano.
E il 14 maggio 2015, in prima serata, sarà la protagonista di un grande evento, raccontando al pubblico la sua vita in musica dal Teatro Antico di Taormina.

“Il direttore di Rai1, Giancarlo Leone, mi ha chiamata dopo la mia partecipazione al programma "Edicola Fiore" di Fiorello - dice Laura Pausini - : crede molto in questo progetto e io gli ho detto che sarò la sua Leonessa”.
Dopo il successo del suo Greatest Hits World Tour, dopo il trionfo al Theater@Madison Sqaure Garden di New York, Laura Pausini sceglie l'Italia e Rai 1 per festeggiare in tv i suoi 40 anni, di cui 20 vissuti in giro per il mondo grazie ad una straordinaria carriera internazionale.
Lo show avrà come filo conduttore il percorso di Laura raccontato in prima persona: "20 anni della mia vita attraverso le mie canzoni, regalate al mio pubblico che è sempre stato con me, da quando ho iniziato a credere in un sogno, mi sono fidata di loro e ho fatto bene. Da allora non sono mai da sola, e questa è la mia forza, la gente che ha creduto in me e mi ha permesso di crescere come donna e artista, sentendosi parte del mio stesso sogno".

Con Laura saliranno sul palco tanti amici, colleghi, ospiti a sorpresa, che saranno al suo fianco insieme alla sua band ed ai musicisti della Greatest Hits Orquestra. Tra le tante Star che vedremo sul palco ci saranno: Pippo Baudo (il suo Talent Scout), Paola Cortellesi, Claudio Baglioni, Marco Mengoni, Elisa, Biagio Antonacci, Emma Marrone, Malika Ayane, Paola turci, Noemi, Fiorella Mannoia e Raf.

Parte prima



Laura Pausini in Stasera Laura (Ho creduto in... di musicandother2014


Parte seconda


Laura Pausini in Stasera Laura (Ho creduto in... di musicandother2014


Parte terza


Laura Pausini in Stasera Laura (Ho creduto in... di musicandother2014